giovedì 10 febbraio 2011

Compagni di sventura

Leggete che successe ad un mio amico che si ritrovò in una balera massese una sera di tanti anni fà, da solo poveraccio. Questo scritto m'ha mandato affinchè glielo pubblichi; anche come monito per i più giovani (o meno giovani) che bazzicano i locali e che nel buio e con l'atmosfera, òcchiano donne che lì per lì sembrano belle, e invece portate alla luce del giorno c'è da scappare a gambe levate. (Ne so qualcosa anch'io, per questo vi rimando al brano "Una serata al ballo liscio", che trovate in questo blog).
Ora ci si ride su. E meno male; ma nonostante siano passati decenni a tutt'oggi il mio amico un po' si vergogna; per cui invece del nome ha firmato il goliardico inno "GAUDEAMOUS IGITUR" (eh lo capisco sì!).

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Una sera, una triste domenica sera di fine novembre (non c'è di peggio), in una balera del litorale massese, mi avventuro alla ricerca di non so nemmeno cosa.
In un angolo c'è una donna sola, più larga che lunga: una "tronfiona", che io ribattezzo subito "bolgio".
Bene o male questa mi squadra, fà due conti, la mia magrezza è quello che lei sogna da sempre e quindi per lei sono un bocconcino su cui sfogare le sue frustrazioni.
S'incrociano sorrisi e sguardi disperatamente complici.
Fuori nella sua PRINZ verdolina, sedili ribaltabili!!!....musica di Califano!!!...mi sento male...vetri appannati, odore nauseabondo di prodotti anti-sudore, o per l'igiene intima (non approfondisco).
Interpreto la pesante collana d'oro della "Margofa", (con medaglia della Madonna persa in due tette usate come armi improprie)..come una premorte dovuta a strangolamento o soffocamento. Scatto fuori nella pineta fra rischi di vario genere; aspetto che l'ansimante PRINZ si dilegui fra le carducciane nebbie mattutine, ed il lunedì mattina per la prima volta vado a lavorare vittorioso.
GAUDEAMUS IGITUR