UNA SERATA AL BALLO LISCIO
(n. d. A. Puttana miseria che roba!)
Questo fatto successe nel dicembre 2001 in una rigida sera d'inverno, vicino alla fine dell'anno. In un localaccio di 4° grado in aperta palude, io e un mio amico andammo per conoscere.
Prezzi e ambiente: biglietto d'ingresso 10€ consumazione compresa; consigliati pantaloni scampanati, vistose cotene d'oro al collo, camicie bianche con le becche. Fuori nel parcheggio (1 € al custode non autorizzato) ci sono: una Fiat 127 celestina col portapacchi, un'Alfa Giulia blu con fendinebbia gialli, un GT Junior smarmittato con una feritoia sul cofano, una Mini con un asso di picche sul tetto, e un 128 con una striscia nera che attraversa il tetto. Età media 60 anni; i camerieri in bianco si aggirano spettrali coi vassoi, e l'orchestrina è fatta di anziani coi baffi e capelli lunghi che si credono giovani (beati loro) che suonano dei lisci; mentre io mi sento sempre più fuori dal mondo: (ma che cavolo ci sono andato a fare!!!??...lo sapevo!).
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"...la vidi tra la folla, al bordo della pista, serena con l'amica. Di lato la miravo, nascosto da persone, già unica e sublime. Navigando tra la gente la sua orbita m'attrasse, con l'amica cortigiana a far da sentinella. Girò gli occhi, spensierata e sorridente come prima, e vide me senza guardarmi. Oggetto indifferente al suo cospetto volle adombrar, ma sorrisi lievi in codice all'amica tradiron la sua finta. Con me, nuova grazia le instillai, e l'ambiente risentì del nuovo mondo. La musica intonata accompagnava la sua aria. Ma poco dopo, infastidito, civettava con un figuro, poi con altro, e altro ancora, e con l'amica sussurrar all'orecchio. Infelice l'attimo che oscurò il mio volto. Celai costretto il rospo nella pancia, e altrove tentai salvezza, ma incontrai il mascherone d'una vecchia (fin troppo sicura di sé), e poi d'un'altra (fin troppo audace nello spacco d'una gonna). Salivo sugli specchi e scendevo nella fogna. Caparbio finsi d'ascoltar la musica (che non m'accolse), sudai ed incespicai dolente sui miei passi. Il mio amico capiva/non capiva.
Finalmente usciron dalla pista, poco dopo, nel momento in cui la musica più bella terminava.
"Perle rare in un'infima balera, pagai in diamanti una donna di mercato!".
Ma ormai ero in ballo, tutti mi guardavano, esigendo sacrificio.
Così nel momento dello stacco l'affiancai, lei serena e sorridente come sempre. E poichè con sforzo e per dovere, al ballo la invitai, lo feci con timida minaccia, ma non con la migliore faccia.
Già avevo perso. Lei capì, io capii che lei capì, ma un sorriso splendido (di velata circostanza) risaltato dai delicati lineamenti, mi fregò. Di circostanza in circostanza si parlava, ma di chi?. Faticavo a rincorrerla in quel gioco di rimandi, tra un drink "scialato", divanetti, sedie e gente rompicazzo. Eppur già alla prima occhiata capii chi fosse, cosa volesse. Che stupido! mi dico, in tal posto ero andato per cacciare, attizzato dal custode delle auto (a cui detti 1 €); "forza giovani son vostre!". Ma ahimè fui preda del suo fascino e ben presto (ma troppo tardi), presi senno dell'evento.
La mia voglia di donna la resa bella; il covo infimo, ineguagliabile!.
In realtà son stato preda rifiutata, lo ammetto.
In realtà lei ha un culo grosso, due zampe d'elefante, e due tette che si confondono con la pancia.
Si! gli occhi e la bocca la salvano un po'".
Finalmente usciron dalla pista, poco dopo, nel momento in cui la musica più bella terminava.
"Perle rare in un'infima balera, pagai in diamanti una donna di mercato!".
Ma ormai ero in ballo, tutti mi guardavano, esigendo sacrificio.
Così nel momento dello stacco l'affiancai, lei serena e sorridente come sempre. E poichè con sforzo e per dovere, al ballo la invitai, lo feci con timida minaccia, ma non con la migliore faccia.
Già avevo perso. Lei capì, io capii che lei capì, ma un sorriso splendido (di velata circostanza) risaltato dai delicati lineamenti, mi fregò. Di circostanza in circostanza si parlava, ma di chi?. Faticavo a rincorrerla in quel gioco di rimandi, tra un drink "scialato", divanetti, sedie e gente rompicazzo. Eppur già alla prima occhiata capii chi fosse, cosa volesse. Che stupido! mi dico, in tal posto ero andato per cacciare, attizzato dal custode delle auto (a cui detti 1 €); "forza giovani son vostre!". Ma ahimè fui preda del suo fascino e ben presto (ma troppo tardi), presi senno dell'evento.
La mia voglia di donna la resa bella; il covo infimo, ineguagliabile!.
In realtà son stato preda rifiutata, lo ammetto.
In realtà lei ha un culo grosso, due zampe d'elefante, e due tette che si confondono con la pancia.
Si! gli occhi e la bocca la salvano un po'".
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